Strahov Stadium: la storia del più grande stadio mai costruito di cui, probabilmente, non avete mai sentito parlare.

General View of Strahov Stadium, in Prague, 9 of April 2025
General View of Strahov Stadium, in Prague, 9 of April 2025

 

Vit Pohnka, giornalista ceco, nel podcast di cui è autore e conduttore “Prague of the beaten track” ricorda che, pur non facendo parte di una famiglia legata al regime “partecipare alle Spartachiadi era una straordinaria opportunità per un bambino come me, cresciuto in una piccola città di campagna lontano da Praga. Significava poter restare in città per dieci giorni o anche due settimane. Quando ci andai per la prima volta nel 1980, si iniziavano a vedere i primi turisti provenienti da Ovest e, per quanto possa suonare strano e bizzarro, mi sono sentito a casa, anche in questa città, grazie a questo gigantesco evento di propaganda che si teneva qui allo Strahov Stadium”

Lo stadio fu progettato dall’architetto ceco Alois Dryák e inaugurato nel 1926. Sorge sulla collina Petrin ad un paio di chilometri dal pittoresco quartiere di Malá Strana, oggi rinomata meta turistica. Nel 1932 venne sottoposto a una prima modernizzazione, con la sostituzione delle gradinate in legno con quelle in cemento. Seguirono altri  interventi nel 1948 e nel 1975, ampliando e ristrutturando ulteriormente la struttura che al massimo delle capienza è arrivata ad ospitare 250000 spettatori. La superficie del terreno è di 62876 , pari ad otto campi da calcio.

General View of Strahov Stadium, in Prague, 9 of April 2025

 

Inizialmente, lo Strahov fu la sede degli Slet, spettacolari raduni ginnici organizzati dal movimento Sokol, fondato nel 1862 da Miroslav Tyrš e Jindřich Fügner. Durante questi eventi, centinaia di migliaia di atleti — si arrivò a 500.000 partecipanti — eseguivano esercizi sincronizzati celebrando la cultura, l’identità nazionale ceca e la disciplina collettiva.

Nel 1938, mentre l’Europa era sull’orlo del secondo conflitto mondiale, lo Strahov ospitò un raduno pacifista che attirò 348.000 persone. Tuttavia, il suo ruolo cambiò radicalmente con l’occupazione nazista. Nel 1939, fu teatro di una cerimonia per il cinquantesimo compleanno di Hitler e, durante la Seconda guerra mondiale, divenne luogo di raccolta forzata per la deportazione degli ebrei nei campi di concentramento.

Nel dopoguerra, dal 1948, fu il regime comunista a trasformare lo Strahov in un potente strumento di propaganda. Gli Slet furono sostituiti dalle Spartachiadi, imponenti esibizioni ginniche di massa destinate a promuovere l’ideologia socialista e celebrare l’unità nazionale. Le Spartachiadi si sono tenute, ogni 5 anni dal 1955 al 1985, i partecipanti passavano tutto l’anno precedente ad allenarsi per l’evento.  Drammaticamente, anche in questa fase della sua storia, lo stadio venne usato come punto di raccolta per la deportazione dei cittadini tedeschi ancora presenti in Cecoslovacchia, inclusi gli ebrei che, sotto il regime nazista, erano stati costretti ad assumere la cittadinanza tedesca.

La caduta del regime comunista ha segnato la fine delle Spartachiadi e l’inizio della decadenza dello stadio, i cui costi di mantenimento erano proibitivi per le casse comunali. Dal 1990 si sono susseguiti una serie di grandi concerti rock. I primi a dare la possibilità ai cittadini cechi di ascoltare a cantare in pubblico la musica che ascoltavano in segreto durante gli anni del comunismo sono stati i Rolling Stones, il 18 agosto. Dopo la band di Mick Jagger, tornata nel 1995, si sono esibiti i Guns’n’ roses (1992), i Bon Jovi (1993), gli Aerosmith e Pink Floyd (1994) e gli U2 (1995). 

General View of Strahov Stadium, in Prague, 9 of April 2025

 

A quasi un secolo dalla sua inaugurazione lo struttura si trova in uno stato di parziale degrado ed è diventato un oggetto misterioso nel panorama cittadino. Per chi lo raggiunge percorrendo il sentiero che collega Malá Strana alla collina Petrin, la sua struttura risulta semi nascosta dagli alloggi universitari sorti nelle sue vicinanze. Non ospita una manifestazione sportiva dal 2019. Buona parte dell’esterno è decadente, coperta da graffiti e occupata da attività commerciali ormai chiuse. L’enorme parcheggio antistante è utilizzato da pullman turistici e dalle auto di un concessionario poco distante. Svariati sono stati i tentativi di dare e nuova vita allo stadio, ma i numerosi eventi drammatici che ha ospitato rendono difficile capire quale possa essere la sua giusta destinazione. 

Inizialmente questa struttura non era pensata per il calcio, ma nel 2002 sono iniziati i lavori per la realizzazione dello Sparta Praga Training Center, che sono stati ultimati nell’ottobre 2003. Il centro sportivo oggi ospita tutte le squadre giovanili dello Sparta Praga, con strutture che includono otto campi da calcio (due in erba artificiale e sei in erba naturale), spogliatoi, una palestra, un ristorante e altre strutture operative. Nel 2023 il West Ham lo ha scelto come campo di allenamento in vista delle finale di Conference League vinta contro la Fiorentina. 

Lo Strahov era stato proposto come location per il villaggio olimpico del 2016 nel caso Praga fosse stata la città prescelta, ma il progetto è stato abbandonato a seguito dell’assegnazione della manifestazione a Rio. 

L’ultimo tentativo di rilancio, per ora ancora sulla carta, risale al settembre del 2022 quando le autorità cittadine hanno approvato un piano da 400 milioni di euro per la realizzazione di un polo tecnologico all’avanguardia, destinato a ospitare studenti e startup impegnati nello sviluppo di droni, robot, intelligenza artificiale, ingegneria medica e nuove iniziative imprenditoriali.

Lo stadio ad oggi (Aprile 2025) è aperto al pubblico, l’accesso è dalla gradinata opposta rispetto all’ingresso dello Sparta. E’ una meta perfetta per tutti coloro che vogliono fuggire per qualche ora dal turismo di massa e conoscere un luogo che è stato testimone silenzioso di alcuni dei principali eventi storici accaduti a Praga nell’ultimo secolo. 

General View of Strahov Stadium, in Prague, 9 of April 2025

Articolo e Foto di Stefano Nicoli